IL MATRIMONIO DI ALDA MERINI:” ERAVAMO MOLTO INNAMORATI, MA NON ERA L’AMORE CHE SI CREDE”

In questo periodo sto rivedendo le interviste ad Alda Merini, e devo ammettere che ascoltare questa donna è un’esperienza mistica. Oggi mi sono imbattuta nel racconto del suo amore col poeta Michele Pierri. Mi ha dato i brividi ascoltare quante volte lei ripetesse di come lui fosse dolce e di quanto fossero innamorati. In particolare la descrizione del tipo di amore che li ha legati: “non era l’amore che si crede, era una grande reciproca pietà per la nostra condizione di poeti, di persone che erano state un poco abbandonate, anche dai figli…”   Non posso descrivere con le mie parole l’incanto di questo amore, per cui vi regalerò le parole esatte espresse da lei, che ho trascritto con precisione, così come lei le ha pronunciate.

“Il grande poeta tarantino Michele Pierri, di cui ero innamoratissima, con cui stavamo al telefono a dirci parole dolci fino all’una di notte. Eravamo talmente innamorati e mi ricordo che, quando ci siamo incontrati , dopo 4 anni di questo fidanzamento telefonico, quando ci siamo visti eravamo del tutto uguali alle nostre voci e al nostro carattere. Ci siamo amati molto io e Pierri. Ci siamo sposati solo in chiesa e c’era tutta Taranto. Io ero vestita tutta di bianco. Uscirono delle grosse testate di giornale che dicevano: “Il nostro Michele Pierri sposa la tempestosa poetessa milanese”, che sarei io. Ci siamo molto amati. Era di una dolcezza incredibile Michele Pierri.  Lui mi recitava sempre una poesia di Neruda che diceva: “lei era bella, era buona, perdonala Signore”, mi pare che dicesse grossomodo così. “Quando moriva una farfalla piangevano entrambi, perdonali Signore” . Eravamo molto innamorati, ma non era l’amore che si crede, era una grande reciproca pietà per la nostra condizione di poeti, di persone che erano state un poco abbandonate, anche dai figli. Era un uomo delizioso. Dopo la sua morte ho continuato a dormire dal suo lato del letto perché era davvero sempre caldo, e non ho mai cambiato quel materasso, anche se diventò vecchio e marcio, perché riuscivo ad addormentarmi soltanto se stavo su quel lato”.merini2