Le piaceva pulire la cucina la sera, anche se era stanca, così la mattina dopo, quando il sole filtrava dalle tendine, invece di illuminare i piatti sporchi, irradiava la tazza del latte fumante e il caffè, con tutti i biscottini fragranti e burrosi.
Il momento della colazione era uno dei suoi preferiti della giornata, e il vero lusso era poterlo assaporare da sola e in silenzio.
Da qualche anno aveva cominciato a gustarsi la vita a modo suo, senza forzarsi a fare nulla, che non fosse proprio necessario, a parte il lavoro e la cura dei suoi familiari.
Aveva smesso di andare a fare visite di convenienza, aveva smesso di andare a fare la spesa tutti i giorni, aveva smesso persino di andare alla messa.
Quando vedeva che il frigo era quasi vuoto, e non riusciva più a ricavarne neanche un pranzo, allora preparava parecchie sportine per la spesa, e andava a fare grandi provviste.
Appena aveva venti minuti liberi, decideva di scendere a piedi a camminare, senza perdere tempo a organizzare con le amiche, che spesso avevano da fare, e rimandavano sempre, aspettando l’appuntamento perfetto, mentre lei intanto, aveva già fatto una bella passeggiata.
Si sentiva libera di organizzare ogni minuto della sua giornata, senza pressioni e senza ansia e si chiese perché mai non lo avesse deciso prima. In fondo la maggior parte delle cose che facciamo, sono dettate dalla paura del giudizio degli altri e della nostra coscienza.
Lo aveva capito in tempo, fintanto che aveva ancora parecchi anni per godersi la vita, e per festeggiare questa consapevolezza, decise di prepararsi uno spritz.
– Miriam Messina