LE FRUSTRAZIONI

Nella nostra vita quotidiana, ognuno di noi è soggetto alle frustrazioni. Sul lavoro non siamo valorizzati come meritiamo, nel rapporto di coppia non veniamo capiti profondamente, gli amici non sono disponibili quando ne avremmo bisogno, la nostra immagine allo specchio non ci restituisce ciò che desidereremmo vedere. Anche se in termini differenti, ognuno di noi è soggetto giornalmente a piccole o grandi frustrazioni. Il modo in cui reagiamo ad esse, fa la differenza tra un individuo e un altro. Molti uomini sul lavoro hanno un atteggiamento da zerbino, non hanno il coraggio di controbattere a piccole o grandi ingiustizie, e poi tornano a casa dalla moglie e si sfogano con lei, urlando, sbraitando,  rovesciando su lei  le mancanze che sentono dentro di loro. Frasi come: “non sei capace di fare nulla, sei una persona inutile” che vorrebbero rivolgere a loro stessi, ma che urlano alla malcapitata moglie. Un altro esempio può essere un uomo che viene manipolato da una donna, che lo tratta come una nullità nella vita di coppia e lui poi sfoga in azienda sui propri dipendenti le sue incompiutezze sentimentali. Ci sono poi alcuni genitori, che non essendo soddisfatti della propria carriera, riversano sui figli le loro aspettative, facendoli diventare dei piccoli robot, costretti a ore di pianoforte o di sport per cui non sono predisposti, soltanto per soddisfare le loro aspettative deluse. Per non parlare dei genitori che sono ossessionati dai buoni voti e fanno a gara con gli altri genitori a chi ha il figlio più bravo a scuola, senza pensare che un alunno non va giudicato soltanto dai voti, ma da una serie di comportamenti e piccoli successi che fanno parte del cammino scolastico. Ci sono poi le donne deluse dall’aspettativa del principe azzurro, che devono scaricare la frustrazione del loro matrimonio fallito sul tutto il restocoppia_litigio-645x430 del genere maschile. Ecco, io credo che imparare a gestire le nostre frustrazioni e canalizzarle nel modo giusto, sia una grande prova di maturità e di consapevolezza. Capire quando non siamo contenti e nello stesso tempo riuscire a sfogare nel modo giusto il nostro malessere, senza farlo pesare sugli altri. Riuscire a perdonarci per i nostri insuccessi, volendoci bene senza essere troppo severi con noi stessi, capire come fare a stare meglio: parlare con un amico sincero, fare uno sport, camminare all’aria aperta, insomma “sfogare” nel modo giusto, senza fare del male a noi stessi e neanche alle persone che amiamo. Non c’è niente di più brutto che essere gentili e accomodanti con tutti: colleghi, superiori, conoscenti, e poi buttare tutto il nostro fango interiore sulle persone che ci vogliono sinceramente bene e che ci sono sempre state vicine. Questo è un grandissimo fallimento nella vita: non riuscire a premiare chi ci fa del bene, dando il meglio di noi stessi a chi non lo merita e scaricandoci su chi ci ama. Un grandissimo fallimento che dovremmo evitare assolutamente.

3 pensieri su “LE FRUSTRAZIONI

  1. io sono sostenitrice del volersi bene e quindi se attorno è tutto frustrazioni occorre lasciare andare qualcosa, a qualunque costo, dipende assolutamente dalla misura in cui ci si vuole bene!! non c’è alternativa, non si può tenere stretto tutto!! SCEGLIERE E SAPERE SCEGLIERE a qualunque costo!! ciaoooo

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