Non è che lei non conoscesse la verità, la conosceva benissimo, ma non aveva voglia di vivere un’esistenza lucida, lineare.
Tanto alla fine sarebbe finita comunque allo stesso modo. Una volta ottemperati i doveri della giornata, le piaceva perdersi nell’errore del suo amore sbagliato, delle sue parole avvelenate di bugia e della sua spada infuocata di perversa crudeltà. Ogni vittima, se è consapevole di esserlo e sceglie il suo carnefice, non è più vittima. Ognuno si sceglie il suo veleno preferito.